Il Rottweiler torna al centro del dibattito pubblico grazie all’ultima esplosiva puntata della trasmissione radiofonica “La Zanzara”. Giuseppe Cruciani, il conduttore più pungente dell’etere italiano, non ha risparmiato nessuno: dai fanatici del cambiamento climatico ai sostenitori del green, passando per le polemiche sugli animali domestici, in particolare i cani considerati “pericolosi”.

Nel mirino anche un drammatico fatto di cronaca: due fratellini aggrediti da un Rottweiler di famiglia. E Cruciani non le manda a dire.
Il Rottweiler nel mirino di Cruciani
Terrore collettivo: un Rottweiler della nonna si abbatte su due innocenti di 8 e 10 anni, lasciando l’intera comunità in stato di choc.
Per Cruciani, questi animali non sarebbero più cani, ma “armi a quattro zampe”. La sua proposta? Vietarne la vendita, la detenzione e perfino la riproduzione sul suolo italiano. Una presa di posizione drastica che riaccende il dibattito tra chi difende i cani da guardia e chi, invece, li considera una minaccia.
Ma è davvero il Rottweiler il problema o siamo noi umani a non sapere gestire gli animali domestici?
L’insegna crolla per colpa… del clima?
Cruciani ne ha anche per gli ambientalisti. Durante l’editoriale, si è scagliato contro l’interpretazione “green” di un recente crollo di un’insegna a Milano, attribuito da alcuni al caldo estremo e ai cambiamenti climatici. “Avete sostituito il comunismo con il green!”, ha tuonato. Insomma, secondo lui il problema non è la temperatura, ma chi la strumentalizza.
Non è mancata, ovviamente, una stoccata a chi invoca la fine del mondo tra 30 o 50 anni: “vi siete bevuti il cervello”. Non proprio diplomazia svizzera.
Eutanasia, il caso Martina e un’Italia da cambiare
Tra un Rottweiler e un insulto al green, Cruciani ha aperto anche una finestra sulla questione dell’eutanasia. Ha raccontato la storia di Martina, una donna affetta da sclerosi multipla che chiede di poter porre fine alla propria vita, ma che si scontra con l’ostruzionismo delle autorità sanitarie.
Un appello accorato: “lo Stato deve aiutare a morire chi soffre”, dice Cruciani. Su questo punto, sorprendentemente, trova il favore della maggior parte dell’opinione pubblica.
Dunque il Rottweiler è diventato il simbolo di una puntata che ha toccato temi infuocati: dalla violenza degli animali alle scelte di fine vita, fino all’isteria climatica. Che siate d’accordo o meno con Cruciani, una cosa è certa: riesce sempre a farsi ascoltare. E a dividere. Il dibattito è aperto. E quel Rottweiler — suo malgrado — continua a far discutere.

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