Tony Effe, nome d’arte di Nicolò Rapisarda, è uscito di recente con il suo primo libro autobiografico “Non volevo, ma lo sono“, disponibile dal 27 maggio in tutte le librerie.

Tra storie mai raccontate, flashback di gioventù e momenti che sembrano usciti da un film, spunta un aneddoto che ha fatto chiacchierare il web. Protagonista, oltre a lui, anche Francesco Totti, il suo idolo di sempre.
Tony Effe libro: Quando il Moncler diventava un sogno da rubare
Nel suo libro Tony Effe dedica un intero capitolo al Capitano, raccontando tutta l’ammirazione che ha sempre provato per lui.

Per Tony, Totti era il modello da seguire: un autentico romano, un fanatico della Roma e una figura dal carisma ineguagliabile, in sostanza un’icona. È stato proprio durante una trasmissione di “C’è posta per te“, grazie a un’apparizione in TV del fuoriclasse, che si è scatenato un vero e proprio entusiasmo.
Il Pupone indossava un Moncler bianco che brillava più di un diamante sotto le luci dello studio. Tony, all’epoca ancora solo un ragazzino di borgata in cerca di stile e identità, lo vede e scatta la scintilla: “Quel giubbotto deve essere mio“. Ma senza soldi in tasca, la strada che vede davanti è una sola: prenderlo a qualcun altro.
“Operazione Moncler”: la notte al Piper e il guaio con la polizia
Tony Effe e il suo gruppo di amici decidono di andare al Piper, storico locale romano frequentato dai “pariolini”, con l’idea di scovare qualcuno con quella giacca addosso. Ma già all’ingresso, racconta, l’outfit era troppo “di strada” per entrare senza problemi.
Nonostante tutto, uno del gruppo riesce a portarsi via un portafoglio di Gucci. Due ragazzi però se ne accorgono, parte l’inseguimento e la situazione degenera.
Il trapper prova a scappare ma lo beccano. Uno degli inseguitori estrae un nunchaku come se fosse Bruce Lee. Tony non si tira indietro, lo blocca e lo stende contro una macchina. In un attimo fa sparire l’arma sotto un’auto, ma ormai è tardi.
L’arresto, i lavori sociali e la condizionale
Nel giro di pochi secondi arrivano tre volanti della polizia, la serata prende una piega definitiva.
Dopo essere stato condotto in commissariato, viene rilasciato al termine dell’interrogatorio e, ad accoglierlo, trova sua madre all’esterno. Pur non risultando nel verbale alcun furto o rapina, l’accusa di aggressione persiste. Di conseguenza, gli vengono imposti lavori sociali e una condizionale di cinque anni.
Dal Moncler al microfono: la rinascita di Tony Effe
Quell’episodio è solo uno dei tanti passaggi forti che Tony racconta nel libro. Un mix di strada, sogni, idoli e riscatto personale. Oggi, il Moncler non deve più andarlo a cercare per strada: se lo può permettere, anzi, magari glielo mandano pure.
Ma resta impressa quella fame di riscatto, quella voglia di essere qualcuno. Tony Effe, da piccolo criminale per sbaglio a re della trap italiana, si racconta senza filtri, con tutto il peso (e la leggerezza) di chi è partito dal basso e ce l’ha fatta davvero.
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