Con l’elezione al soglio pontificio del Papa Statunitense, l’Italia ha scoperto con emozione un legame profondo con le radici del nuovo Pontefice: il nonno di Papa Leone XIV, Giovanni Roberto Prevosto, era infatti nato a Torino nel 1876, e rappresenta il filo d’oro che unisce la spiritualità del presente con la storia del Piemonte di fine Ottocento.

Chi era il Nonno di Papa Leone XIV?
Giovanni Roberto Prevosto vide la luce a Torino nel 1876, in un periodo di trasformazioni profonde per l’Italia, che da poco aveva raggiunto l’unificazione nazionale. Cresciuto in una famiglia di solide tradizioni cattoliche, il giovane Giovanni respirò sin dall’infanzia un clima di fede profonda, lavoro onesto e rispetto per i valori cristiani.
Negli anni della sua giovinezza, Torino era un centro culturale e spirituale vivace. Nonostante le difficoltà del tempo, Giovanni riuscì a formarsi come artigiano, imparando un mestiere che gli consentì, anni dopo, di emigrare con speranza verso l’America, come fecero molti italiani in cerca di un futuro migliore.
È proprio in terra americana che il nonno di Papa Leone XIV, Giovanni Roberto Prevosto, avrebbe piantato le fondamenta della sua famiglia, infondendo loro quei valori di fede e integrità che, attraverso il tempo, avrebbero portato il suo discendente, Robert Francis, a rispondere alla chiamata divina.
Le origini familiari di Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice, Papa Leone XIV, nato Robert Francis Prevost il 14 settembre 1955 a Chicago, porta con sé un’eredità ricca di fede, cultura e umiltà. Figlio di una famiglia di origini italiane e franco-canadesi, ha ricevuto un’educazione cristiana solida, alimentata da una comunità cattolica viva e attenta.

Il nonno di Papa Leone XIV, Giovanni Roberto, con la sua testimonianza silenziosa e operosa, ha rappresentato per la famiglia Prevost un punto di riferimento morale e spirituale. Il suo esempio ha certamente inciso sul cammino del giovane Robert, che già in tenera età mostrava interesse per la vita di preghiera, la liturgia e il servizio alla Chiesa.
Papa Leone XIV: studi e formazione spirituale
Robert Francis Prevost ha intrapreso un percorso accademico e religioso di alto profilo. Dopo aver studiato ingegneria meccanica alla University of Illinois, la chiamata vocazionale lo ha portato a entrare nell’Ordine di Sant’Agostino, una delle comunità religiose più antiche e rispettate della Chiesa cattolica.
Ha poi approfondito la sua formazione presso il Collegio di Sant’Agostino a Roma, conseguendo il dottorato in diritto canonico. La sua preparazione intellettuale, unita a una profonda spiritualità, ha reso la sua figura autorevole e stimata negli ambienti ecclesiastici, in particolare in America Latina, dove ha servito per diversi anni come missionario e superiore provinciale.
Il nuovo papa Leone XIV: Un uomo di fede, sport e dialogo
Accanto al rigore dello studio e alla dedizione pastorale, Papa Leone XIV ha sempre coltivato una passione sincera per lo sport, in particolare per il basket e il ciclismo, che ha praticato con entusiasmo giovanile. Questo amore per lo sport non è mai stato fine a sé stesso, ma un’occasione per coltivare la disciplina, la collaborazione e la salute del corpo come dono di Dio.
La sua personalità si distingue per l’equilibrio tra fermezza dottrinale e apertura al dialogo, un tratto che molti osservatori considerano cruciale per affrontare le sfide della Chiesa contemporanea. La sua esperienza interculturale, il contatto con i poveri e i missionari, la sua attenzione alla formazione dei giovani e al ruolo dei laici sono elementi chiave del suo pontificato nascente.
Un’eredità di famiglia, un richiamo dal cielo
La figura del nonno di Papa Leone XIV, Giovanni Roberto Prevosto, rappresenta un ponte tra le radici piemontesi e il cuore universale della Chiesa. In lui si riflette quella fede semplice e autentica che ha alimentato generazioni di cattolici italiani e che oggi trova compimento nella vocazione del nipote, chiamato a guidare la Chiesa universale.
Il successore di Papa Francesco Bergoglio, con le sue origini italo-americane (grazie al nonno di Papa Leone XIV), la sua profonda formazione teologica e la sua apertura pastorale, si presenta come un segno di speranza e di continuità, in un tempo che ha bisogno di guide spirituali salde, umili e capaci di parlare al cuore dell’umanità.
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