Islamizzazione Italia è una parola che ormai risuona spesso nel dibattito pubblico, soprattutto quando si tratta di episodi che coinvolgono i più piccoli e il mondo scolastico. L’ultimo caso arriva da Civitavecchia, dove – secondo quanto denunciato da esponenti della Lega – in una scuola elementare sarebbe stato assegnato come compito la realizzazione di un angelo che legge il Corano.
Sì, avete capito bene: non stiamo parlando di una fiaba o di versi poetici, ma di un vero angelo — simbolo della tradizione cristiana — che si lancia nella lettura del sacro testo dell’Islam. E, come se non bastasse, tutto questo accade nelle scuole italiane, lasciandoci a chiederci se davvero si voglia confondere e mescolare tradizioni così diverse.
Un altro tassello nell’islamizzazione Italia: la scuola che mescola religioni
La questione è semplice, ma allo stesso tempo surreale: in un laboratorio scolastico a Civitavecchia, alcune maestre avrebbero chiesto agli alunni di creare un lavoretto raffigurante un angelo con in mano il Corano.
L’oggetto incriminato – come mostrato dall’onorevole Rossano Sasso – raffigura un classico angioletto in cartone, completo di ali e aureola, che tiene tra le mani un libro con la scritta dorata “Corano”.

Non c’è bisogno di essere teologi per capire quanto sia forzato e culturalmente disorientante un accostamento simile. Ma forse, a certi livelli, il buon senso è stato archiviato insieme al presepe.
La denuncia è stata rilanciata anche dalla vicesegretaria della Lega Silvia Sardone, che parla apertamente di “propaganda islamista” diretta ai bambini. Secondo la parlamentare, quello che sta accadendo nelle scuole italiane rappresenta una “pericolosa deriva”, che non si può più liquidare con frasi fatte sul multiculturalismo.
E su questo punto, è difficile darle torto: perché mai un angelo – simbolo per eccellenza della religione cristiana – dovrebbe leggere un libro sacro che non appartiene minimamente a quella cultura?
I precedenti non mancano: Ramadan e preghiere in classe
Non è la prima volta che si alza il polverone sull’islamizzazione Italia a scuola. La chiusura di una scuola a Pioltello per il Ramadan, le preghiere collettive in centri islamici frequentati da bambini, e ora questo nuovo episodio a Civitavecchia: il puzzle inizia a prendere forma.
Non lasciatevi ingannare: qui non si tratta affatto di un tentativo volto a dare conforto. I valori tradizionali italiani, quelli che per decenni hanno rappresentato l’anima delle nostre aule, sembrano essere sotto attacco nel nome di una integrazione che in molti iniziano a definire “al contrario”.
Il consigliere comunale di Civitavecchia, Antonio Giammusso, ha espresso preoccupazione non solo per l’episodio in sé, ma per il messaggio implicito che trasmette: i simboli religiosi cattolici vengono piegati e svuotati del loro significato per essere “adattati” ad altre culture, con una forzatura che fa riflettere. Nessuno chiede ghettizzazioni o muri culturali, ma neppure di snaturare l’identità nazionale per timore di offendere qualcun altro.
Islamizzazione Italia: educazione o indottrinamento?
È qui che il dibattito si fa più acceso: dove finisce il rispetto e inizia l’indottrinamento? Possibile che nelle scuole italiane si arrivi a questo livello di confusione simbolica e culturale? Silvia Sardone parla chiaramente di “punto di non ritorno” e si chiede – con un pizzico di sarcasmo amaro – se anche questa volta la sinistra applaudirà, brandendo il solito vessillo del multiculturalismo a tutti i costi.
La vera questione scomoda è: chi si dà l’autorità di decidere quale sapere debba plasmare la mente dei nostri figli? E, soprattutto, perché si continua a spingere in un’unica direzione ideologica, trasformando le scuole in laboratori di esperimenti sociali, senza alcun rispetto per le sensibilità delle famiglie italiane?
Islamizzazione Italia non è più una suggestione ma una realtà che si manifesta anche nei dettagli, come un angelo di cartone con il Corano tra le mani.
E finché non ci sarà una presa di posizione chiara, il rischio è quello di svegliarsi in un Paese che ha rinunciato a se stesso, pezzo dopo pezzo, angelo dopo angelo.
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