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Bruce Lee chi era il maestro di arti marziali, morte, film

Si potrebbero dire tante cose per descriverlo, ma credo che basti soltanto nominarlo per far capire a chiunque di chi sto parlando: Bruce Lee.

Ebbene sì, quest’oggi sarà lui il re del nostro articolo dedicato al gossip, e proprio di lui andremo insieme a scoprire la vita e la carriera, ma anche la morte, su cui verte ben più di un mistero.

Bruce Lee

Bruce Lee chi era?

Una bella domanda, questa. Sebbene infatti in molti lo ricordino per la sua attività di attore e di esperto nelle arti marziali, il nostro Bruce è stato anche un regista, un produttore cinematografico e pure uno sceneggiatore.

A Lee è stata inoltre attribuita la paternità del Jeet Kune Do, una filosofia di arti marziali basata su un combattimento semplice, essenziale, definito anche “stile senza stile”, di cui tanto si è discusso in diverse opere pubblicate postume.

Ma non affrettiamo i tempi, e partiamo dal principio, ovvero dalla sua biografia.

Biografia

Nasce il 27 di novembre del 1940 a Chinatown in quel di San Francisco, dove suo padre, tale Lee Hoi-chuen e sua madre si trovavano con la loro compagnia teatrale dell’epoca.

Oltre a lui, i genitori hanno in totale altri quattro figli, ma l’intera famiglia si trasferisce ben presto a Hong Kong, dove il piccolo Lee dà dimostrazione del suo carattere vivace cercando continuamente scontri con le bande criminali del luogo, formate da giovani scapestrati come lui.

Non sempre ne ha la meglio, però, e questo gli fa capire di dover diventare più forte. Come fare, allora? Si iscrive a una scuola di arti marziali, dove rimane per cinque anni: cinque anni in cui le arti marziali gli si imprimono nel cuore come un tatuaggio indelebile, simbolo di una passione che caratterizzerà fino alla fine la sua vita.

Che dire invece degli studi? Non il punto forte del nostro caro Bruce, che si fa riconoscere per la sua esuberanza non proprio in linea con i dettami scolastici.

Il padre decide allora di fargli cambiare ambiente, mandandolo nel 1959 a vivere negli Stati Uniti, di cui prende la cittadinanza una volta raggiunta la maggiore età.

Bruce Lee

A Seattle, Lee consegue il diploma di scuola superiore e inizia a frequentare l’università di filosofia, pur abbandonando definitivamente gli studi prima della laurea.

Lo studio delle arti marziali invece continua per Lee, anche negli States. Le sue predilezioni in materia riguardano non tanto il Tai Chi quanto piuttosto il Kung fu, ma anche altre discipline quali il pugilato e la scherma.

Il 1966 è l’anno in cui per la prima volta viene a formarsi il legame a doppio filo Bruce Lee Jeet Kune Do, filosofia che è stata successivamente teorizzata nel libro The Tao of Jeet Kune Do, scritto durante una convalescenza di circa 6 mesi imposta a Lee dopo essersi procurato un infortunio alla schiena durante un allenamento. L’opera verrà tuttavia pubblicata da sua moglie solo nel 2000.

È il 1970, tre anni prima della morte di Bruce Lee: la dipartita eterna di questo artista fenomenale avviene infatti il 20 luglio 1973.

Ma qual è stata la causa della morte di Bruce Lee?

A quanto pare, una reazione allergica dovuta all’assunzione, in quel medesimo 20 luglio, di un’aspirina, presa da Lee allo scopo di calmare un terribile mal di testa dietro consiglio dell’amica – secondo taluni amante – Betty Ting Pei, a casa della quale Lee si trovava la sera della morte.

All’autopsia seguente al decesso, si scoprì in realtà come il suo cervello fosse devastato da due edemi, uno dei quali lo aveva già colpito il maggio precedente, entrambi dovuti probabilmente alla disidratazione provocata dell’eccessiva mole di lavoro sopportata da Lee nell’ultimo periodo.

I problemi del suo corpo ormai privo di vita non riguardavano tuttavia solo il cervello, in quanto anche i reni e i polmoni mostravano chiari segnali di sofferenza, forse a causa della sopracitata disidratazione da sforzo eccessivo, forse invece a causa dei devastanti e non previsti colpi subiti da Lee durante gli allenamenti per i film.

Sebbene la causa della morte fu dunque riscontrata nella reazione allergica di Bruce ad un miorilassante contenuto nell’aspirina ingerita quel 20 luglio 1973, molte voci iniziarono a insinuare che non fosse proprio così e circolarono teorie circa un possibile omicidio di Bruce Lee, eseguito per mezzo di erbe velenose non riscontrabili durante l’autopsia e voluto dalla mafia cinese, spesso in lotta con l’attore.

Nel tempo, si cercò di dare altre spiegazioni alla sua morte, dalle problematiche renali all’assunzione di una dose non chiara di cannabis per calmare l’emicrania, ma ancora oggi non vi è un’univoca e indefessa verità.

Età e segno zodiacale

Al momento della morte, gli anni di Bruce Lee erano di appena 32.

Il suo segno zodiacale era invece quello del Sagittario, mentre per quanto riguarda l’altezza di Bruce Lee, essa si aggirava sui 172 centimetri.

Bruce Lee moglie e figli

La moglie di Bruce Lee, incontrata durante gli anni di lui a Seattle, si chiama Linda Emery. I due si sono sposati nel 1964.

I figli di Bruce Lee sono due: Brandon Lee, nato nel 1965 e scomparso nel 1993 e Shannon Emery, venuta al mondo nel 1969.

Bruce Lee e Brandon Lee

Anche sulla morte di Brandon Lee, avvenuta per un incidente sul set del film Il corvo vent’anni dopo il padre, ci sarebbe un bel po’ da dire. Alcuni parlano della “Maledizione del Dragone”, proprio per questa particolare coincidenza temporale, ma anche in questo caso tra tante dicerie, teorie e cospirazioni, la verità è stata la sola a non aver mai detto la sua.

Carriera

Sono soltanto tre i mesi di vita che ha Lee quando appare per la prima volta al cinema: sua è la parte di un neonato nel film Golden Gate Girl.

Gli anni successivi lo vedono partecipare ad altri film di non chissà quale livello, tranne per quanto riguarda il lungometraggio datato 1958 The Orphan.

Inizia poi a collaborare con il produttore William Dozier nelle serie di quest’ultimo Batman (1966) e Il calabrone verde (1966-1967).

Il vero successo, nazionale e non, arriva però per il nostro Bruce in concomitanza con l’inizio degli anni Settanta, grazie a film quali Il furore della Cina colpisce ancora (1971), Dalla Cina con furore (1972) e I 3 dell’Operazione Drago (1973).

Sempre negli anni Settanta, Lee fonda la casa di produzione Concordo Production Inc., alla quale si deve il film del 1972 L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente.

Parlando ora dei saggi e dei libri di Bruce Lee, nominiamo Jeet Kune Do – Il libro segreto di Bruce Lee (1975), Tecniche segrete di Bruce Lee, volumi 1-4 (2001), Il tao del Dragone. Verso la liberazione del corpo e dell’anima (2006), La perfezione del corpo. L’arte di esprimere al meglio il fisico e la mente (2007) e infine Lo spirito del dragone. Lettere (2010).

Tutte le sopracitate opere consistono in raccolte di appunti, annotazioni e lettere scritte da Lee durante il corso della sua vita e della sua carriera, ma pubblicate dopo l’avvenuta morte.

Se invece desiderate approfondire la storia di Bruce Lee, potete guardate i film a lui dedicati, come Io… Bruce Lee (1976), sui suoi ultimi giorni di vita; Bruce Lee, The Legend (1984), sulla sua carriera d’attore; Dragon – La storia di Bruce Lee (1993), film che racconta in modo romanzato la sua storia, e Bruce Lee – La grande sfida (2016), altro lungometraggio che ha per protagonista Lee.

Instagram

Come c’è da immaginarsi, non esiste alcun profilo Instagram Bruce Lee.

Sui social sono tuttavia numerosi coloro che ancora parlano e postano foto di Bruce Lee, ad indicare come il suo mito e la sua arte sono a tutti gli effetti immortali.

Gossip Chi, La Redazione

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Sara
Sara
Mi definisco una "bambola di scrittura automatica", sì, proprio come Violet Evergarden e compagne: scrivo (e amo farlo) per me e per gli altri, per raccontare emozioni, storie, idee, fatti e momenti di vita, miei o altrui. Sono anche un'appassionata di libri, manga, anime, film, musica, arte e mitologia: vabbè, per dirla in breve, ho un debole per tutto ciò che riesce a insegnarmi e a lasciarmi qualcosa; "Ho il cuore affollato come le Chiese la notte di Natale", diceva Jack Kerouac, e così posso definire anche il mio, di cuore, ma uno spazietto per le cose nuove riesco sempre a trovarlo. Vorrei salvare il mondo ma ho paura dei palloncini, per non parlare dei tuoni e dei petardi, e ci sono volte, e occasioni, in cui mi commuovo 60 volte al minuto, anche per sciocchezze, dandomi poi della scemotta. Un riassunto riassuntissimo di me? Una nerd che racconta cose. Baci baci.

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