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George Best chi era il fortissimo giocatore dell’Irlanda del Nord, cause della morte, problemi e famiglia

Forse i più giovani non sanno nemmeno chi sia, ma probabilmente “quelli di una certa età” e amanti del calcio si ricorderanno di lui, di George Best, detto Georgie (ma anche “quinto Beatles” per il suo stile).

In ogni caso, questo articolo è interamente dedicato a lui, alla sua biografia e carriera professionale, per far conoscere a tutti questo giocatore… Best di nome e di fatto.

George Best

George Best chi era?

Best era un famoso calciatore dell’Irlanda del nord, nel ruolo di attaccante.

Ha giocato in uno svariato numero di squadre per un totale di circa 23 anni di attività, che gli hanno permesso di affermarsi come calciatore più forte nella storia dell’Irlanda settentrionale, e di collocarsi al sedicesimo posto nella lista dei migliori giocatori di calcio del XX secolo.

Ma come sono stati i suoi primi anni di vita? Cosa ha fatto prima di diventare un campione mondiale? Andiamo a scoprirlo qui di seguito.

Biografia

Nasce il 22 maggio del 1946 in un sobborgo di Belfast, nell’Irlanda del nord.

I genitori di George Best sono Robert Best ed Anne Whiters, e oltre a lui, che è il primogenito, hanno anche altri cinque figli, quattro femmine e un maschio.

La sua non è una famiglia facilissima: la madre ha infatti seri problemi di alcolismo, che a furia di fare le provocano una seria malattia al cuore che ne provocherà la morte nel 1978.

L’infanzia di Best è scandita da due elementi principali, ovvero l’ammissione, nel 1957, alla Grosvenor High School e la passione dirompente per il calcio.
Due fattori che tuttavia si contrappongono totalmente tra loro, nel cuore del piccolo George. La scuola infatti è orientata al rugby, sport che a lui proprio non interessa.

Dopo averla bigiata in più occasioni, i genitori gli permettono di frequentare la Lisnasharragh Secondary School, più incline a lui e ai suoi sogni di gloria, che inizia a coltivare proprio in quel periodo e che gli permetteranno in un futuro non troppo lontano di ottenere i mirabili riconoscimenti di cui abbiamo parlato prima.

Se però pensate che la vita di George Best sia stata tutta rose e fiori vi sbagliate di grosso.

Anche per lui, infatti, l’alcol diviene un amico indispensabile, necessario. Ne diventa ben presto dipendente, e i risultati non tardano ad arrivare.

Nel 1984 viene arrestato per guida in stato di ebbrezza, mentre con l’arrivo del nuovo Millennio fanno la loro comparsa anche gravi problemi di salute – prevalentemente epatici – legati all’uso e abuso di alcol, portandolo a ricevere un trapianto di tale organo nel 2002.

E no, le cose poi non migliorano, anzi, fanno sì che Best si indebolisca sempre di più, e in maniera sempre più irreparabile.

Non morite come me” (in versione originale: “Don’t die like me”): questo, il messaggio veicolato per sua volontà dallo stesso George Best, disteso in un letto d’ospedale, in continua lotta tra la vita e la morte.

È il 20 di Novembre del 2005, cinque giorni prima del suo decesso, avvenuto il 25 del medesimo mese presso il Cromwell Hospital di Londra.

Età e segno zodiacale

Alla morte di George Best, il giocatore aveva 59 anni.

George Best

Il suo segno zodiacale era invece quello dei Gemelli, mentre l’altezza e peso di George Best erano rispettivamente di 175 centimetri per 65 chili di peso circa.

George Best moglie e figlio

La prima moglie di George Best si chiamava Angela MacDonald, ed era un’ex coniglietta di Playboy.

I due sono convolati a nozze nel 1978, ma il loro rapporto è stato minato dal carattere libertino di lui, che non ha mai disdegnato le altre donne nonostante fosse sposato.
Stessa cosa successa con la seconda moglie, tale Alex Pursey, portata all’altare nel 1995.

Il figlio di George Best porta invece il nome di Calum ed è nato nel 1981 dalla prima consorte.

Carriera

Il suo percorso calcistico inizia a tutti gli effetti nel 1961, anno in cui un quindicenne Best entra a far parte del Manchester United, debuttando in Premier League solo due anni dopo.

Tra allenamenti durissimi e successi meritati, ma anche qualche problema disciplinare, verso l’inizio del 1970 l’idillio con il Manchester subisce un progressivo quanto inevitabile declino, portando Best a decidere in più occasioni di ritirarsi definitivamente dal mondo del calcio… senza tuttavia mai farlo davvero.

Nonostante nel 1974, a causa di problemi disciplinari, Best si ritrovi escluso dal Manchester, continua a giocare a calcio passando da una squadra minore all’altra, come il Jewish Guild, il Dunstable Town, il Stockport County e il Fulham.

George Best

Trasferitosi poi negli Stati Uniti, Best diventa membro prima dei New York Cosmos e poi dei Los Angeles Aztecs, ma pure qui il suo carattere ribelle viene a galla, provocando litigi con l’allenatore e i compagni.

Finita anche questa parentesi, torna in patria nel Regno Unito, dove inizia a giocare per il club calcistico scozzese dell’Hibernian, ma le cose non vanno per il meglio neanche in questo caso.

Seguono ancora per lui prima la squadra americana dei San Jose Earthquakes, poi l’inglese Bournemouth e infine ancora l’australiana Brisbane Lions, team con cui si conclude definitivamente la carriera di George Best come giocatore di calcio, che comprende anche 37 presenze in Nazionale nordirlandese.

Dopo il ritiro di George Best, avvenuto ufficialmente nel 1984, l’ex giocatore diventa telecronista dell’Irlanda del Nord per i Mondiali del 1982.

Instagram

Non esiste un profilo Instagram George Best.

Sui social circolano tuttavia ancora numerose foto legate proprio a lui, a George Best, detto Georgie.

Gossip Chi, La Redazione 

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Sara
Sara
Mi definisco una "bambola di scrittura automatica", sì, proprio come Violet Evergarden e compagne: scrivo (e amo farlo) per me e per gli altri, per raccontare emozioni, storie, idee, fatti e momenti di vita, miei o altrui. Sono anche un'appassionata di libri, manga, anime, film, musica, arte e mitologia: vabbè, per dirla in breve, ho un debole per tutto ciò che riesce a insegnarmi e a lasciarmi qualcosa; "Ho il cuore affollato come le Chiese la notte di Natale", diceva Jack Kerouac, e così posso definire anche il mio, di cuore, ma uno spazietto per le cose nuove riesco sempre a trovarlo. Vorrei salvare il mondo ma ho paura dei palloncini, per non parlare dei tuoni e dei petardi, e ci sono volte, e occasioni, in cui mi commuovo 60 volte al minuto, anche per sciocchezze, dandomi poi della scemotta. Un riassunto riassuntissimo di me? Una nerd che racconta cose. Baci baci.

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