Gianni Pettenati, il celebre cantante e critico musicale italiano, è scomparso il 22 febbraio 2025 all’età di 79 anni, lasciando un vuoto nel mondo della musica leggera.
Nonostante la famiglia non abbia voluto rivelare la causa del decesso, la sua morte ha immediatamente suscitato un’ondata di ricerche online, alimentate dalla curiosità dei fan di lunga data e dagli appassionati di musica anni ’60.
Ricordato soprattutto per la famosissima “Bandiera gialla”, Pettenati ha segnato un’epoca, portando la musica italiana a un nuovo livello di popolarità. Ma la sua figura non si è limitata solo al ruolo di cantante: è stato anche critico, autore di libri e, sorprendentemente, ha avuto un breve ma intenso coinvolgimento politico.

Ecco alcuni punti salienti che ripercorrono la vita e la carriera di questo artista indimenticabile.
La Vita e la Carriera
Gianni Pettenati nasce a Piacenza nel 1945 e manifesta fin da bambino un talento precoce: a soli 6 anni vince un concorso canoro e, poco dopo, inizia lo studio della musica. Grazie a queste basi, affronta con successo la scena discografica negli anni ’60, incidendo cover di brani internazionali, come “Come una pietra che rotola”, ispirata all’iconica “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan.

Il suo grande trionfo arriva nel 1966 con “Bandiera gialla”, cover italiana di “The Pied Piper” di Crispian St. Peters. Il brano vende milioni di copie, trasformandosi in un simbolo della gioventù dell’epoca e legandosi indissolubilmente alla trasmissione radiofonica omonima condotta da Gianni Boncompagni e Renzo Arbore. Negli anni successivi, partecipa a Sanremo – nel 1967 con “La rivoluzione” e nel 1968 con “La tramontana” – arrivando anche in finale.
La discografia di Pettenati comprende altri brani di successo, tra cui “Un cavallo nella testa”, scritto da Paolo Conte, ma anche opere teatrali e libri, fra cui spicca “Quelli eran giorni – 30 anni di canzoni italiane”, co-scritto con Red Ronnie. Il suo contributo artistico, inoltre, gli ha fatto guadagnare un assegno vitalizio a riconoscimento del valore culturale della sua opera.
Il Decesso e la Curiosità
Gianni Pettenati si è spento nella sua casa di Albenga il 22 febbraio 2025, “dopo una lunga ed estenuante malattia”. La figlia, Maria Laura, ha dato la notizia sui social, senza fornire ulteriori dettagli sulle cause specifiche. Questo alone di mistero ha generato molti interrogativi, con il pubblico che cerca risposte su “Gianni Pettenati causa morte”.
Nonostante la riservatezza della famiglia, è certo che Pettenati fosse circondato dai propri cari negli ultimi istanti di vita, un conforto che ne testimonia il profondo legame con i familiari.
Coinvolgimento Politico
Nel 2014, in modo inaspettato per molti fan, Pettenati ha tentato l’avventura politica candidandosi come consigliere comunale ad Albenga nelle file della Lega Nord, a sostegno del sindaco Rosy Guarnieri. Una parentesi breve, ma significativa, che ha rivelato il suo desiderio di dare un contributo concreto alla vita civica della sua città.
Il risultato delle urne non gli sorrise, ma rimane comunque un capitolo interessante nella sua storia pubblica. Un artista a tutto tondo, che non si è mai tirato indietro di fronte a nuove sfide.
In definitiva, l’eredità di Gianni Pettenati non si esaurisce nelle note di “Bandiera gialla”: la sua vita e il suo percorso professionale hanno influenzato generazioni di musicisti e fan, mantenendo viva la tradizione della musica leggera italiana e aprendo dibattiti su temi culturali e sociali.
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