Luigi Mangione è un giovane sviluppatore di app, laureato presso un’università Ivy League, che recentemente è diventato noto a livello internazionale dopo essere stato accusato dell’omicidio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare. Questo crimine ha scatenato un’ondata di dibattiti sui social media e trasformato Mangione in una figura controversa e polarizzante.
Luigi Mangione: Un atto di ribellione?
Mangione avrebbe giustificato le sue azioni con un manifesto di due pagine, in cui descriveva il suo gesto come un atto di ribellione contro un sistema sanitario che percepiva come “parassitario” e oppressivo.
Le sue dichiarazioni, accompagnate da una critica feroce alle pratiche delle assicurazioni sanitarie, hanno attirato l’attenzione di molte persone insoddisfatte del sistema sanitario statunitense, alimentando una narrazione di ribellione che lo ha trasformato in una sorta di simbolo per alcuni gruppi online. L’uso massiccio di hashtag, meme e merchandising legati al suo nome ha ulteriormente amplificato il fenomeno mediatico attorno a lui.
Nonostante la gravità delle accuse, una parte della popolazione online lo ha glorificato, definendolo un eroe o un martire, mentre altri lo condannano come un criminale. Questa polarizzazione evidenzia questioni più ampie legate all’accesso alla sanità, al potere delle corporation e al modo in cui i social media contribuiscono a creare miti attorno a figure pubbliche.
L’ascesa di Mangione come “idolo” sui social è una testimonianza del ruolo complesso che queste piattaforme giocano nel modellare la percezione pubblica di eventi e persone. Tuttavia, rimangono numerosi interrogativi sull’effettiva motivazione dietro il suo gesto e sulle conseguenze culturali di questo fenomeno.
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