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Pablo Neruda chi era il poeta dell’Amore, tra misteri e controversie

Così ti amo, perché non so amare altrimenti che così, in questo modo in cui sono e non sei; così vicino che la tua mano sul mio petto è la mia; così vicini, che si chiudono i miei occhi con il tuo sonno”: sono i versi di Sonetto d’amore XVII, una della poesie a mio dire più belle e romanticamente intense di Pablo Neruda, la stessa che per intenderci viene anche declamata da Robin Williams in quell’altrettanto meraviglioso film che è Patch Adams.

E no, tale componimento non è stato citato così a caso, bensì in virtù di elemento introduttore al protagonista del nostro articolo, perché oggi parleremo proprio della mente che l’ha generata, della mano che l’ha scritta: del poeta dell’amore Pablo Neruda.

Pablo Neruda
Pablo Neruda

Chi era?

Neruda è stato un famosissimo poeta all’attivo durante il Novecento, ma ha anche ricoperto il ruolo di politico e di diplomatico.

Insignito del Premio Nazionale di Letteratura del Cile nel 1945 e del Nobel per la letteratura nel 1971, questo autore è stato definito uno dei più grandi e importanti poeti del XX secolo.

Al di là di onorificenze e celebrazioni, però, attorno alla figura di Neruda ruotano anche misteri e accuse: per saperne di più, non dovete fare altro che proseguire nella lettura.

La biografia di un poeta politico

Nasce a Parral, in Cile, il 12 luglio del 1904 con il vero nome di – mettetevi comodi – Ricardo Eliécer Naftalì Reyes Basoalto, figlio di un impiegato e un’insegnante.

Prima di proseguire chiariamo subito una cosa: come avrete letto da voi, il nostro poeta non è nato con il nome e il cognome con cui lo conosciamo. Pablo Neruda non è infatti altro che uno pseudonimo – poi trasformato in nome legale nel 1946 – scelto dallo stesso Ricardo, dietro ispirazione (in parte almeno) dell’altrettanto famoso poeta Jan Neruda.

Tornando a noi. L’infanzia di Pablo è devastata da un evento terribile che si verifica quando ha appena un mese, ovvero la morte della madre a causa della tisi.

Dopo due anni vissuti insieme al padre a Parral, Neruda si trasferisce con lui in Araucania, dove il genitore si risposa con una donna, tale Trinidad Candia Malverde, che da quel momento fino alla sua morte avvenuta nel 1938 rappresenterà per Pablo una figura materna a cui sarà sempre profondamente legato.

Pablo Neruda
Pablo Neruda

Successivamente la vita del giovane Pablo Neruda trascorre come quella di tanti altri ragazzi: frequenta la scuola, studia, esce con gli amici… ma una passione cocente sboccia nel suo cuore, pronta a cambiargli la vita per sempre, anche se in quel momento ancora non lo sa: la scrittura di poesie.

Un attività poco rispettabile”: è così che suo padre la accoglie, questa passione, ma Neruda non ci pensa neanche ad abbandonarla per un motivo del genere. Cosa fa allora? Adotta lo pseudonimo che tutti conosciamo e, firmandosi con esso, inizia a comporre le sue prime opere di stampo poetico nel 1920, incoraggiato in ciò dalla sua maestra di scuola e futura vincitrice del Nobel per la letteratura Gabriela Mistral.

Ci sono però dei problemi. La poesia, infatti, non gli fornisce fondi sufficienti per vivere, e nel giro di qualche anno i soldi finiscono, facendo sì che nel 1927 Neruda verta in una preoccupante condizione di povertà, da cui riesce a uscire qualche tempo dopo grazie all’ottenimento di incarichi diplomatici prima in Asia del Sud e poi in Europa occidentale, in particolare in Spagna.

Proprio qui, nel 1936, è testimone della cruenta lotta civile spagnola, durante cui si schiera apertamente con i repubblicani in opposizione al dittatore Francisco Franco, decisione simbolo dell’abbraccio al comunismo e alla solidarietà civile da parte di Pablo Neruda avvenuta già qualche anno prima.

Dopo aver aiutato ad espatriare circa duemila rifugiati, torna in patria proseguendo l’attività politica, diventando senatore del Partito Comunista, ma ben presto entra in contrasto con il neonato presidente Gonzalez Videla, autore di un governo totalitario e violento cui il poeta si oppone apertamente.

La reazione di Videla? Condannare Neruda all’arresto, dalla quale quest’ultimo fugge vivendo per anni in esilio, tra l’Argentina, l’Europa e il Messico. Tornerà in patria solo nel 1952, al termine del governo videliano, per continuare l’attività politica e diplomatica, favorendo l’ascesa a presidente del proprio amico Salvador Allende.

Morte e altri misteri

Neruda viene a mancare il 23 settembre del 1973 a Santiago, a causa del cancro alla prostrata di cui soffriva da tempo… o forse no.

Secondo alcuni – a partire dalla sua guardia del corpo – la morte di Pablo Neruda non è stata del tutto naturale, bensì è stata ordinata da Augusto Pinochet, che solo 12 giorni prima di quel 23 settembre aveva ordito un colpo di Stato in Cile. Il motivo? Probabilmente la paura che Neruda potesse fondare un movimento d’opposizione al proprio governo.

Neruda stesso, prima di morire, aveva del resto riferito di aver subito un’iniezione allo stomaco da parte di un individuo non ben definito.

I suoi resti sono stati successivamente esaminati, e solo un anno fa, il 13 febbraio 2023, è stata ufficializzata la verità: la morte di Pablo Neruda è avvenuta per omicidio, ovvero per avvelenamento, come evidenziato dalla presenza di batteri di Clostridium botulinum nelle sue ossa.

Età, segno zodiacale

Alla sua scomparsa da questo mondo, gli anni di Neruda erano di 69.

Pablo Neruda
Pablo Neruda

Il suo segno zodiacale era invece quello del Cancro.

Moglie e figlia di Pablo Neruda: quando le parole non sono poesia

Nel 1934, Pablo Neruda incontra in quel di Parigi Delia del Carril.
Con sullo sfondo l’incantevole città dell’amore, tra i due nasce una relazione che tuttavia si conclude una quindicina d’anni dopo, quando l’uomo si innamora nuovamente, ma questa volta di Matilde Urrutia, conosciuta tre anni prima per pochissimo tempo a Santiago del Cile e probabilmente da allora mai dimenticata fino al loro successivo incontro a Città del Messico del 1949.

Nel 1952 Matilde Urrutia diventa civilmente la moglie di Pablo Neruda, ma per sancire l’unione in matrimonio legalmente i due dovranno aspettare fino al 1966, quando viene a mancare la prima consorte del poeta, di cui non abbiamo ancora parlato ma che nominiamo ora: tale Antonia Hagenaar, meglio nota come Maruca.

L’unica figlia di Pablo Neruda è stata generata proprio con lei, con Maruca. Porta il nome di Malva Marina Trinidad Reyes, ma nasce idrocefalica. È troppo per il poeta: già in crisi con la moglie e colpito dall’avvenenza di Delia, abbandona entrambe senza soldi in quel di Montecarlo, deciso a rifarsi una vita.

Non vedrà più la piccola, sfortunata e indifesa Malva, che verrà abbandonata anche dalla madre e che vivrà gli ultimi anni di vita – che in totale sono stati soltanto otto – affidata alle cure di una famiglia di origini olandesi.

In una lettera, però, il poeta le dedica qualche riga: la definisce “un essere perfettamente ridicolo, una specie di punto e virgola, una streghetta di tre chili”.

A voi i commenti.

Carriera

Romanticismo, pacifismo, libertà, dramma nei confronti della vita, patriottismo e surrealismo: questi sono alcuni dei capisaldi delle poesie di Pablo Neruda, che compongono la prima raccolta nel 1923, intitolata Crepuscolario.

Seguono numerose altre opere, molte delle quali anche tradotte in italiano, quali ad esempio La lampada sulla terra (1955), Cento sonetti d’amore (1960), Pagine d’autunno (1961), I versi del capitano (1963) e Tre residenze sulla Terra (1969).

Tra le poesie di Neruda più conosciute citiamo invece Ode al giorno felice, Nuda sei semplice, Non t’amo se non perché t’amo, Il ramo rubato e la già citata a inizio articolo Sonetto XVII.

Due invece i film di cui Neruda è protagonista indiretto. Il più celebre è indubbiamente Il postino del 1994, diretto da Michael Radford e tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Skarmeta, che racconta dell’amicizia tra lo stesso Neruda (interpretato da Philippe Noiret) e Mario (ultima ruolo impersonato dallo straordinario Massimo Troisi), sbocciata durante gli anni d’esilio del poeta cileno.

L’altro si intitola invece soltanto Neruda, risale al 2016, vede alla regia Pablo Larrain e racconta degli anni di Pablo Neruda in Cile durante il governo Videla.

Gossip Chi, La Redazione

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Sara
Sara
Mi definisco una "bambola di scrittura automatica", sì, proprio come Violet Evergarden e compagne: scrivo (e amo farlo) per me e per gli altri, per raccontare emozioni, storie, idee, fatti e momenti di vita, miei o altrui. Sono anche un'appassionata di libri, manga, anime, film, musica, arte e mitologia: vabbè, per dirla in breve, ho un debole per tutto ciò che riesce a insegnarmi e a lasciarmi qualcosa; "Ho il cuore affollato come le Chiese la notte di Natale", diceva Jack Kerouac, e così posso definire anche il mio, di cuore, ma uno spazietto per le cose nuove riesco sempre a trovarlo. Vorrei salvare il mondo ma ho paura dei palloncini, per non parlare dei tuoni e dei petardi, e ci sono volte, e occasioni, in cui mi commuovo 60 volte al minuto, anche per sciocchezze, dandomi poi della scemotta. Un riassunto riassuntissimo di me? Una nerd che racconta cose. Baci baci.

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