Il caso mediatico che vede al centro del mirino il giornalista australiano Julian Assange, colpevole di aver pubblicato nel 2010, su WikiLeaks, documenti confidenziali e classificati legati alla sicurezza del governo degli Stati Uniti, compresi i rapporti con gli alleati, potrebbe presto giungere a termine e il creatore di WikiLeaks potrebbe tornare libero se in questo delicato processo politico-giudiziario c’è di mezzo un patteggiamento per evitare la sua estradizione dal Regno Unito, dove si trova attualmente, negli USA.

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La sua incriminazione risale al periodo del mandato di Donald Trump, nel 2019 e continua con Joe Biden, alle prese con le Elezioni Presidenziali del 5 novembre 2024.
Anzi l’attuale Presidente Americano starebbe patteggiando la libertà di Julian Assange che dovrebbe dichiarare di aver commesso un reato minore, ovvero quello di cattiva gestione di informazioni considerate classificate, per evitare di incappare in un altro polverone che metterebbe in dubbio la libertà di stampa e di parola.
Gossip Chi, La Redazione
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