martedì, Dicembre 10, 2024
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Saverio Costanzo chi è il regista de “La solitudine dei numeri primi” e figlio di Maurizio Costanzo

Se avete visto quel drammatico film che è La solitudine dei numeri primi o il più recente uscito al cinema Finalmente l’alba, probabilmente sapete già chi è il protagonista di questo articolo, ovvero Saverio Costanzo, regista di entrambi i lungometraggi.

Sia che lo conosciate e vogliate solo saperne di più sul suo conto, sia che invece non lo abbiate mai sentito nominate ma desiderate rimediare, siete comunque nel posto giusto: a breve parleremo infatti di tutto ciò che lo riguarda, dalla sua biografia alla sua vita privata, senza ovviamente dimenticare i film da lui girati (perché sì, non sono soltanto quei due).

Pronti a partire? Buona lettura!

S. Costanzo

Chi è?

Come già detto, Costanzo è un regista italiano all’attivo dal 1999. A lui si devono documentari, film e serie tv molto apprezzati da pubblico e critica. Un altro esempio oltre alle produzioni sopracitate? Le prime due stagioni de L’amica geniale.

Un percorso professionale riconosciuto come merita, il suo: nel corso della sua carriera Costanzo si è infatti portato a casa un David di Donatello, un Nastro d’argento, un Premio Flaiano e il Premio Siae per l’innovazione creativa. Sì ok, ma per quali film, magari chiederete voi. Continuate a leggere e lo scoprirete presto.

Immagino però ci sia un’altra domanda che vi è sorta nella mente leggendo il suo nome, o meglio, il suo cognome: ebbene sì, Saverio è il figlio di Maurizio Costanzo, il celebre ma purtroppo passato a miglior vita conduttore televisivo.

Biografia

Nasce a Roma il 28 settembre del 1975, frutto dell’amore tra Maurizio Costanzo e la sua compagna del tempo Flaminia Morandi, i quali prima di lui hanno dato alla luce anche un’altra bambina, Camilla.

Costanzo junior frequenta l’Università Sapienza della capitale italiana, dove si laurea in materia di sociologia della comunicazione e, dopo il periodo dedicato agli studi (si iscrive infatti anche all’Accademia delle Belle Arti e alla Scuola del cinema), si avvicina alla sua grande passione, diventando cioè sia sceneggiatore che regista di diverse pubblicità e telefilm di casa Rai.

L’Italia però dopo un po’ inizia ad andargli stretta, motivo per il quale Costanzo sceglie di trasferirsi presso la Grande Mela, durante gli anni Novanta, dove continua a lavorare nei panni di regista.

Saverio Costanzo

Gli anni Duemila segnano invece per lui la grande svolta professionale: fonda infatti una propria casa di produzione e si incentra sulla realizzazione di lungometraggi destinati sia al piccolo che al grande schermo. Di questo argomento tuttavia parleremo più nel dettaglio nel paragrafo dedicato.

Età, segno zodiacale

Sapete quanti anni ha il regista Saverio Costanzo? L’uomo ne ha al momento 48.

Il suo segno zodiacale è invece quello della Bilancia.

Relazioni sentimentali e figli

Due sono le relazioni note del nostro regista.

La prima è Sabrina Nobile, nota conduttrice tv ormai sua ex, mentre la seconda compagna di Saverio Costanzo, e sua attuale partner, è l’attrice Alba Rohrwacher, con cui sta insieme dal 2010, anno in cui i due hanno collaborato – lui come regista, lei come attrice protagonista – nel film La solitudine dei numeri primi.

Saverio insieme alla compagna Alba Rohrwacher

I figli di Saverio Costanzo portano invece il nome di Tito e Bernardo, due gemelli nati dalla sua unione con l’ex Sabrina.

La carriera di Saverio Costanzo: pochi film, tante nomination

È il 2001 l’anno in cui Costanzo fonda la sua casa di produzione, dal nome Offside.

Ma è il 2004 a sancire il suo successo nei panni di regista. In quest’anno, infatti, lavora al film Private, che gli vale il Nastro d’argento e il David di Donatello, entrambi nella categoria di miglior regista emergente.

C’era anche l’idea di candidare tale film agli Oscar di quell’anno come miglior film straniero, ma ciò non è stato possibile soltanto per un motivo: la recitazione non è in lingua italiana, bensì in inglese ed arabo.

Segue, nel 2007, il lungometraggio In memoria di me, con cui si aggiudica il Premio Flaiano per la migliore sceneggiatura, mentre nel 2010 si occupa di attare per il cinema il romanzo La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, che gli vale diverse candidature come miglior regista, dal David di Donatello al Leone d’oro della Mostra internazionale del cinema di Venezia, non riuscendo tuttavia in nessun caso a primeggiare.

Nel 2014, torna dietro la macchina da presa per il film Hungry Hearts, con Adam Driver ed Alba Rohrwacher. Anche in questo caso, Costanzo riceve una nomination ai David di Donatello, al Nastro d’argento e al Leone d’oro della mostra di Venezia come miglior regista e sceneggiatore, ma non vince… o almeno, non vince questi specifici premi, in quanto comunque riesce ad ottenere il riconoscimento Gobbo d’oro al miglior film in occasione del Bobbio Film Festival.

Il 14 febbraio scorso è invece uscito nelle sale italiane l’ultimo film di Saverio Costanzo, Finalmente l’alba, in concorso per il Leone d’oro.

Nell’ambito della televisione, ancora, Costanzo è stato il regista delle serie tv In Treatment (2013-2017) e delle prime due stagioni de L’amica geniale, in onda tra il 2018 e il 2020.

A lui si devono infine i documentari Caffè Mille Luci, Brooklyn, New York e Sala Rossa, rispettivamente del 1999 e del 2002.

Instagram

Il nostro regista è una persona molti riservata, e forse proprio per questo motivo non esiste attualmente un profilo Instagram Saverio Costanzo.

Sono comunque numerose le pagine social che parlano dei suoi lavori di regista.

E voi che ci dite? Avete visto qualche film di Saverio Costanzo? Raccontateci tutto qui sotto nei commenti!

Gossip Chi, La Redazione

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Sara
Sara
Mi definisco una "bambola di scrittura automatica", sì, proprio come Violet Evergarden e compagne: scrivo (e amo farlo) per me e per gli altri, per raccontare emozioni, storie, idee, fatti e momenti di vita, miei o altrui. Sono anche un'appassionata di libri, manga, anime, film, musica, arte e mitologia: vabbè, per dirla in breve, ho un debole per tutto ciò che riesce a insegnarmi e a lasciarmi qualcosa; "Ho il cuore affollato come le Chiese la notte di Natale", diceva Jack Kerouac, e così posso definire anche il mio, di cuore, ma uno spazietto per le cose nuove riesco sempre a trovarlo. Vorrei salvare il mondo ma ho paura dei palloncini, per non parlare dei tuoni e dei petardi, e ci sono volte, e occasioni, in cui mi commuovo 60 volte al minuto, anche per sciocchezze, dandomi poi della scemotta. Un riassunto riassuntissimo di me? Una nerd che racconta cose. Baci baci.

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