Palmiro Togliatti, politico illustre dotato di puro pensiero comunista nonché di grandi ideali, molti dei quali ispirati ai principi del comunismo di Stalin.
Scopriamo il ruolo che ebbe questa fondamentale figura nella storia del Dopoguerra nel panorama politico italiano ed europeo.
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Palmiro Togliatti chi è?
In tanti si chiedono chi era soprannominato il migliore? Proprio il politico protagonista del nostro articolo odierno, Palmiro Togliatti, che lungo la sua lodevole carriera ricoprì diversi incarichi che lo videro come Segretario del Partito Comunista Italiano, PCI, di cui fu il fondatore, il primo partito di massa che riuscì ad accomunare due milioni di iscritti.
Le sue politiche e decisioni in ambito costituzionale e giuridico lasciarono un segno indelebile nella nascita della Costituzione Italiana, istituita sulle basi della democrazia e della pacificazione proprio in un periodo in cui l’Italia era messa in ginocchio dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la caduta del Governo di Mussolini.
Approfondiamo nelle prossime linee la biografia, la vita privata e la carriera di questo stimato dirigente politico di grande spessore, che fu esponente fondamentale della storia rivoluzionaria del nostro paese.
Biografia
Sapete in che anno è nato Togliatti? Terzo figlio di una famiglia di insegnanti, nacque a Genova il 26 marzo 1883 da genitori di stampo religioso e di origini piemontesi, suo padre Antonio, si diplomò come maestro e negli anni lavorò all’interno dei Convitti Nazionali del Regno, in qualità di contabile, mentre sua madre, Teresa Viale maestra anch’essa, dovette lasciare il suo lavoro per dedicarsi alla famiglia.
Il fratello di Palmiro Togliatti più grande si chiamava Eugenio, del 1890, cui seguì la secondogenita Maria Cristina, che vide la luce nel 1892. L’ultimo figlio di Antonio Togliatti avuto con sua moglie fu chiamato Enrico e nacque nel 1900.
Nel 1897, si trasferì con la sua famiglia a Novara, dove la madre lo iscrisse alla scuola elementare insieme alla sorella Maria Cristina. Continuò gli studi liceali a Sassari, in Sardegna, diplomandosi a pieni voti presso il Liceo Classico Azuni.
A seguito della scomparsa del capo di famiglia, Antonio Togliatti, il 21 gennaio 1911, a causa di una malattia terminale (cancro), la vedova Teresa dovette rimboccarsi le maniche e affrontare delle ristrettezze economiche.
Dunque, la famiglia di Palmiro Togliatti dovette andare avanti e si trasferì a Firenze, dove la madre si dedicò a lavorare come sarta, mentre il primogenito li aiutava dando lezioni private, insieme a Palmiro e Maria Cristina, che al contempo si apprestavano per il concorso per una borsa di studio per frequentare l’Università degli Studi di Torino, che riuscirono a vincere.
Quindi, Palmiro si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza, mentre la sorella a quella di Lettere.
Ottenne la laurea in Giurisprudenza nel 1915 con una tesi basata su Il Regime doganale delle colonie.
Tra l’altro, avrebbe voluto ottenere una seconda laurea, in Lettere e Filosofia, purtroppo i tempi di guerra e gli impegni politici gli impedirono di proseguire con questi studi.
Dopo la laurea, ebbe esperienze nel campo dell’insegnamento, in qualità di professore di Diritto ed Economia in un istituto privato.
Il saggista scrisse anche per il quotidiano del Partito Comunista Italiano chiamato Avanti! In qualità di cronista.
Dopo l’avvento del regime fascista, fu costretto ad esiliarsi in URSS il 10 febbraio 1926, dove rimase per diciotto anni.
Tornò in Italia il 27 marzo 1944, in particolar modo, a Napoli, e subito dopo s’impegnò nella pacificazione e unificazione del paese, caduto in miseria per le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale.
Fu vittima di un attentato che quasi gli costò la vita, il 14 luglio 1948, quando ricevette tre spari che lo ferirono gravemente davanti a Montecitorio, da parte di uno studente di nome Antonio Pallante.
A proposito dell’attentato Palmiro Togliatti, nel luglio del 1948, Agostino Viviani (nonno dell’attuale Segretario del PD, Elly Schlein) prese parte al processo per i fatti di Abbadia San Salvatore, insieme a Umberto Terracini e Lelio Basso.
Età e segno zodiacale
Il dirigente e politico italiano ci lasciò il 21 agosto 1964 a Jalta, in Crimea (ai tempi della Unione Sovietica) all’età di 71 anni, a causa di un’emorragia cerebrale che gli provocò serie complicazioni di salute.
I solenni funerali si sono tenuti a Roma il 25 agosto 1964, nel Cimitero del Verano.
Inoltre, il suo segno zodiacale era quello dell’Ariete.
Palmiro Togliatti moglie e figli
Chi era la prima moglie di Togliatti? Nel 1924 sposò in un rito civile una sua collega del Partito Comunista Italiano Rita Montagnana, politica anch’essa, classe 1895, con cui ebbe il primogenito Aldo Togliatti, che nacque l’anno dopo, al ragazzo vennero diagnosticate una forma di schizofrenia e un lieve autismo.
I due si conobbero nella redazione della rivista fondata da Togliatti, L’ordine Nuovo, anche lei diede vita al giornale del Movimento Femminile Comunista, chiamato La Compagna.
Il loro rapporto finì nel 1948 a causa del tradimento di Palmiro ai danni della moglie, che lasciò per Nilde Iotti, Deputata del PCI, più giovane di lui di ventisette anni, con cui ebbe una relazione extraconiugale iniziata nel 1946 e che perdurò fino alla morte del Segretario del Partito Comunista Italiano, nel 1964.
Negli anni sessanta, Palmiro e Nilde Iotti adottarono una figlia, Marisa Malagoli, oggi dell’età di 79 anni, che lavora come neuropsichiatra.
La moglie di Palmiro Togliatti, Rita Montagnana morì a Roma nel 1979.
Dunque, a seguito della scomparsa di entrambi i genitori, il figlio di Palmiro Togliatti dovette trascorrere il resto dei suoi giorni a Modena in un istituto di cura, morì nel luglio 2011.
Carriera
Proprio durante il suo percorso universitario conobbe Antonio Gramsci, quello con cui poi darà vita alla rivista L’ordine nuovo, fondata nel 1919.
Più tardi, Gramsci e Togliatti gettarono le basi del primo partito italiano con più iscritti all’epoca, il Partito Comunista Italiano che nacque nel 1921, di cui ricoprì il ruolo di Segretario e per trentatré anni fu in prima fila del PCI, dal 1927 al 1934 e dal 1938 al 1964.
Per quattro anni, dal 1934 al 1938, fece parte dell’organizzazione che accomuna i partiti comunisti a livello internazionale, conosciuta come Comintern.
Poco dopo visse uno dei periodi più bui della storia, l’ascesa di Mussolini che si istaurò al Governo alla fine di ottobre 1922. Dunque, Togliatti scappò dalle persecuzioni fasciste e si rifugiò a Mosca, in Unione Sovietica.
Nei periodi del fascismo, la sede del Partito di Palmiro Togliatti si trasferì a Parigi, dove portò avanti gli ideali comunisti di Stalin. Fu inviato, dal Comintern, in Spagna durante la Guerra Civile.
Dopo l’esilio durato 18 anni in Unione Sovietica, sbarcò a Napoli nel 1944, e durante il Governo Parri Togliatti ricoprì l’incarico di Ministro della Giustizia dal 21 giugno 1945 al 1 luglio 1946 con al capo del Governo, Ferruccio Parri e Alcide De Gasperi.
Lungo la sua carriera politica ricoprì altri ruoli di spessore, Vicepresidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia (dal 12 dicembre 1944 al 21 giugno 1945); Ministro senza portafoglio (dal 24 aprile 1944 al 12 giugno 1945); Deputato dell’Assemblea Costituente (dal 2 giugno 1946 al 31 gennaio 1948); Deputato della Repubblica Italiana (dal 8 maggio 1948 al 21 agosto 1964).
Oltre a militare nel PCI, prese parte anche al Partito Socialista Italiano PSI, dal 1914 al 1921.
Per concludere, Palmiro Togliatti ebbe l’onore di essere stato l’unico Segretario del Partito Comunista Italiano ad aver preso parte attivamente alla creazione, unificazione e pacificazione della Repubblica Democratica Italiana Dopoguerra, basata sui principi del Costituzionalismo Europeo.
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